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L’emergenza sanitaria che per lunghi mesi ha reso lo spazio domestico luogo esclusivo di vita, ha imposto a bambini e ragazzi e ai loro genitori di rivedere tempi e contesti delle loro relazioni. Allo stesso modo insegnanti ed educatori sono stati chiamati a ripensare, senza il tempo di prepararsi, il loro compito formativo ed educativo. Scuole e servizi educativi basati sulla presenza fisica e la socializzazione, sono diventati spazi inaccessibili nella forma tradizionale provocando in tante famiglie disorientamento e fatiche inedite.
